LE COMUNITA' RURALI DEL MINAS GERAIS.
Articolo apparso sul numero 94/95 della rivista Latinoamerica.
" Uno sguardo sul Brasile dei movimenti che stanno cambiando un continente. "
di Gianni Minà
"Questo reportage del gennaio/febbraio 2005 sulle comunità rurali e sui Sem Terra nello stato del Minas Gerais in Brasile , è la testimonianza di un'attenzione al gesto quotidiano, consueto, al duro lavoro di tutti i giorni dell'umanità meno tutelata dall'economia capitalista, che Daniele Maurizi conferma essere una caratteristica del suo modo di concepire l'impegno di fotografo.
Pur mettendo la sua macchina fotografica al servizio di tante esperienze, non ha mai derogato da questa linea. Un esempio è il racconto per immagini sul pellegrinaggio gitano del Rocio in Andalusia. O il reportage, realizzato nel febbraio del 2003, sul popolo Saharawi o, appunto, l'interesse suscitato in lui dal Social Forum di Porto Alegre, vero laboratorio di idee e di speranze del vasto mondo che cerca la sopravvivenza e un modo diverso, più umano, di vivere. Un'esperienza che ha poi prodotto le immagini che illustrano questo numero 94/95 di Latinoamerica.
Proprio questo Brasile campesino, tanto lontano da quello classico de La garota de Ipanema, spesso esageratamente propagandato dall'industria del turismo, o espressione di una povertà diversa da delle favelas, ha spinto Maurizi a un approfondimento del suo racconto.
Questo è il Brasile che, qualche anno fa, ci ha rivelato, con maestria di artista, Walter Salles , il regista di Central do Brasil, vincitore al Festival di Berlino, e che ci fece ricordare come il Brasile sia uno stato-continente di piu di 180 milioni di abitanti, caratterizzato da tante realtà diverse e contrastanti, che solo adesso, con l'avvento del governo progressista di Lula da Silva, e pur fra tante contraddizioni, ha incominciato a scuotersi da un letargo sociale instaurato nell'epoca coloniale. Una situazione di crudele diseguaglianza mai intaccata nemmeno dai governi come quello di Henrique Cardoso, ex sociologo di sinistra ed ex docente alla Sorbona, che nel '94 si fece convincere a guidare, per due mandati, un governo neoliberista di centro destra.
Il Brasile imprigionato da questi retaggi, non è riuscito, per ora (nemmeno in questi primi quattro anni del governo dell'ex operaio metallurgico Lula) a varare una riforma agraria attesa da un secolo. Le oligarchie medioevali dei terratenientes lo hanno sempre impedito. Ma quello dei Sem Terra è diventato, nel frattempo, il più vasto e organizzato movimento sociale dell' America Latina.
Le facce, le situazioni, la quotidianità "rubata" dalla Leica di Daniele Maurizi, insieme alla sofferenza, all'allegria, alla capacita di coesione, di protesta e di presenza nel paese, sono l'affresco di un'umanità conscia dei propri diritti e, pur nella sua mitezza, pronta a non cedere.
......"